Estrazione dei denti del Giudizio
I denti del giudizio, chiamati ottavi o terzi molari, sono detti così perché solitamente compaiono tra i 18 e i 30 anni e quindi sono legati a livello comune a un’idea di saggezza. Si tratta degli ultimi denti dopo i molari e sono in totale 4, ovvero 1 per ogni lato delle arcate. Non compaiono a tutti, e non vi è una regola generale per quanto riguarda questo aspetto. Inoltre anche quando compaiono non hanno alcuna utilità e solitamente si procede con l’estrazione da parte del dentista.
Spesso questi denti creano dei problemi, in quanto in genere non vi è spazio sufficiente all’interno della bocca.
Noi dello Studio Gazzentini, tra i vari interventi di piccola chirurgia orale, ci occupiamo anche di estrazione dei denti del giudizio. Vediamo quindi perché questi denti compaiono, quali problematiche comportano e quando è necessario estrarli.
Denti del giudizio: perché compaiono?
Anche se non hanno alcuna utilità i denti del giudizio erompono a causa di un’eredità genetica degli esseri umani, risalente al tempo degli ominidi. Questi ultimi infatti, a differenza nostra, si cibavano di alimenti duri come carni crude e quindi avevano la necessità di avere una dentatura robusta. Ovviamente anche le loro mascelle erano più grandi rispetto a quelle dell’uomo moderno e vi era, quindi, più spazio nella loro bocca.
La mascella degli uomini odierni, nel corso dell’evoluzione, si è ridotta di volume per lasciare spazio a un aumento del volume del cranio. Oltretutto l’alimentazione è cambiata nel corso del tempo e ciò non rende più necessari questi denti che, anzi, possono comportare diverse problematiche.
Problemi legati ai denti del giudizio
A causa dello spazio ridotto nella cavità orale dell’uomo moderno i denti del giudizio provocano diversi disturbi. Ciò ovviamente varia da persona a persona, ma in linea di massima arrecano vari problemi.
Nella fase iniziale si possono avvertire dei fastidi alle gengive, al punto tale da gonfiarsi. Il fastidio può trasformarsi in dolore, con conseguenti mal di testa. Ciò avviene perché i denti del giudizio esercitano una pressione costante sulla dentatura sia quando erompono sia quando restano inclusi, ovvero inglobati nell’osso.
Talvolta possono erompere solo in parte e in questo caso provocano dei processi infiammatori cronici che vanno assolutamente curati.
Un altro importante problema che i denti del giudizio possono provocare sono gli ascessi, in quanto spesso sono di difficile pulizia.
Un disturbo che può invece presentarsi a lungo termine è il disallineamento dei denti, per via della pressione esercitata dagli ottavi sugli altri denti. Per questo e per altre motivazioni può, quindi, divenire necessario estrarre i denti del giudizio il prima possibile.
Quando e perché procediamo a estrarre i denti del giudizio
Nella maggior parte dei casi, i denti del giudizio richiedono l’estrazione. Vediamo quando e perché. Solitamente procediamo a estrarli quando sono erotti in maniera parziale e possono essere soggetti a disodontiasi, che provoca un dolore costante. Altri disturbi che si accompagnano sono l’ascesso, le fistole, la carie, la difficoltà ad aprire e chiudere la bocca ecc.
Un dente del giudizio parzialmente incluso può anche provocare la carie del penultimo molare vicino. In questo caso procediamo con l’estrazione del dente del giudizio e poi curiamo il dente cariato. Un'altra problematica importante che può interessare i denti vicini al terzo molare è la parodontite. Quindi è inevitabile dovere intervenire il prima possibile. Lo stesso discorso vale per gli ascessi che ne possono derivare. Tali problemi, se trascurati, possono avere delle conseguenze gravi. Il consiglio che diamo ai pazienti, nel momento in cui avvertono qualche disturbo riconducibile ai denti del giudizio, è di rivolgersi subito al dentista. Attraverso una visita diagnostica accurata possiamo stabilire se procedere o meno all’estrazione degli ottavi.
A seconda della loro posizione nell’arcata dentale si parla di estrazione semplice quando i terzi molari sono allineati agli altri denti. Dopo aver effettuato l’anestesia eseguiamo dei movimenti detti di lussazione, con lo scopo di portare il dente fuori dall’alveolo. Maggiori difficoltà si presentano se i denti del giudizio sono inclusi nell’osso o se sono in posizione storta. Siamo quindi di fronte a un’estrazione in seminclusione, durante la quale asportiamo una piccola quantità di tessuto osseo intorno alla corona.
Durante l’estrazione il paziente non prova alcun dolore in quanto si utilizza l’anestesia locale. Qualche fastidio e gonfiore può verificarsi nella fase successiva ed è per tale ragione che prescriviamo antinfiammatori e, se necessari, anche antibiotici.
Gli interventi più complessi sono, invece, quelli con i denti del giudizio completamente inclusi, o in inclusione ossea totale. Se il dente è incastrato sezioniamo le radici e la corona per poi estrarre i frammenti sezionati del terzo molare. È altamente improbabile, infatti, che il dente estratto sia intero. Procediamo quindi a dare dei punti che poi dovranno essere tolti da noi specialisti.
Nei giorni successivi all’estrazione consigliamo ai pazienti di evitare alimenti caldi e duri e per qualsiasi cosa di rivolgersi al proprio dentista.
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